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Tassazione criptovalute e NFT | Novità 2023

Tassazione criptovalute e NFT: cosa cambia dal 01/01/2023

La legge di bilancio 2023 (Legge n. 197 del 29 dicembre 2022) tra le altre novità ha segnato un importante riconoscimento fiscale che interessa il mondo delle cripto-valute.

È stato infatti modificato l’art. 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi aggiungendo al comma 1 la lettera c-sexies che riporta un nuovo reddito da sottoporre a tassazione, quello derivante dalla detenzione di cripto-attività.

Vengono inoltre istituite le modalità per sanare la mancata dichiarazione di queste attività negli anni passati, viene riconosciuta l’imposta di bollo annuale sul valore di questa tipologia di investimenti. Infine, è consentito rideterminare il valore delle attività in possesso al 31/12/2022 al fine di attualizzare il valore a quello del mercato. 

Le novità sono davvero importanti e coinvolgono un numero importante di persone che negli anni hanno iniziato ad interessarsi al mondo della blockchain ma andiamo per gradi:

  • Cosa sono le cripto-attività.
  • Come viene riconosciuto il reddito ai fini fiscali.
  • Quali sono gli adempimenti dal 2023 per chi detiene cripto-attività.
  • Come sanare gli adempimenti degli anni pregressi.
  • Come affrancare il valore fiscale al 31/12/2022 delle cripto-attività.
  • Cosa sapere nel 2023 per gestire cripto-valute e NFT.
Tassazione criptovalute e nft: normative 2023 – Video del dott. Commercialista Luca Pantaleoni

Cosa sono le cripto-attività

Il 2023 rappresenta un anno importante per il fisco italiano e per chi detiene criptovalute e NFT, è stata istituita una novità legislativa con il riconoscimento di una nuova tipologia di reddito.

Il testo della legge di bilancio offre per la prima volta una definizione delle attività derivanti dall’utilizzo della tecnologia cd. blockchain, le cripto-attività vengono individuate come una

“rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere emessi, trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.

La novità ha impatto dal primo gennaio 2023 per cui fino al 31/12/2022 resta valida la disciplina fiscale precedente che assimilava la detenzione di attività in criptovalute a quella del possesso di valute estere per fine speculativi, una regolamentazione molto spesso indirizzata dell’Agenzia delle Entrate con circolari e interpelli che hanno portato più domande che risposte.

Cosa cambia dal 2023 per chi detiene criptovalute?

Tutti coloro che detengono attività in criptovalute, NFT e altre tipologie di reddito derivanti dall’utilizzo della stessa tecnologia sono tenuti a dichiararne il possesso e a versare le imposte per il riconoscimento del reddito ai fini fiscali. 

Tassazione delle operazioni sulle cripto-attività

L’articolo 67 comma 1 lettera c-sexies del TUIR si aggiorna dal primo gennaio 2023 includendo il nuovo reddito da tassare al 26%, a livello normativo il testo riporta a tassazione:

“le plusvalenze e gli altri proventi realizzati
mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione
di cripto-attivita’, comunque denominate, non inferiori
complessivamente a 2.000 euro nel periodo d’imposta… Non costituisce una
fattispecie fiscalmente rilevante la permuta tra cripto-attivita’
aventi eguali caratteristiche e funzioni”

Viene aggiornato anche l’articolo 68 TUIR in materia di plusvalenze e minusvalenze generate:

Le plusvalenze di cui alla lettera c-sexies) del comma 1
dell’articolo 67 sono costituite dalla differenza tra il
corrispettivo percepito ovvero il valore normale delle
cripto-attivita’ permutate e il costo o il valore di acquisto. Le
plusvalenze di cui al primo periodo sono sommate algebricamente alle
relative minusvalenze; se le minusvalenze sono superiori alle
plusvalenze, per un importo superiore a 2.000 euro, l’eccedenza e’
riportata in deduzione integralmente dall’ammontare delle plusvalenze
dei periodi successivi, ma non oltre il quarto, a condizione che sia
indicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di
imposta nel quale le minusvalenze sono state realizzate.

Il testo individua il reddito da cripto-attività nella differenza tra il valore di cessione (corrispettivo percepito ovvero valore normale) e quello di acquisto.

La differenza tra questi due valori viene riconosciuta fiscalmente quando è maggiore a 2.000 euro complessivi nel periodo d’imposta sommando algebricamente tutte le plusvalenze e tutte le minusvalenze.

Al di sotto di questa soglia il reddito non viene tassato e le minusvalenze non vengono riportate ad abbattimento di future plusvalenze.

La norma su questo aspetto è ben più chiara rispetto al precedente limite fiscale valido fino al 31/12/2022 di giacenza superiore a 51.000 euro circa per sette giorni continuativi. 

L’altro riconoscimento importante riguarda lo scambio tra cripto attività aventi le stesse caratteristiche e funzioni, viene incluso tra le attività che non generano reddito il cd swap cripto su cripto (esempio scambio bitcoin con ethereum) allargando il concetto anche alle stablecoin in quanto presentano le stesse caratteristiche (esempio scambio bitcoin con USDT).

Per quanto riguarda lo scambio di criptovalute per l’acquisto di Non Fungible Tokens (esempio ethereum per NFT) la transazione genera un reddito in quanto la funzionalità dei due strumenti, criptovaluta e NFT, sono diverse.

Cosa serve sapere in poche parole a chi detiene criptovalute e NFT?

Tutti coloro che detengono cripto attività dovranno essere in possesso delle informazioni sul costo di acquisto e sul prezzo di cessione.

Gli intermediari ed exchange sono tenuti a rilasciare i report dove si trovano queste informazioni, in mancanza di report o nel caso di report non comprensibili è sempre possibile redigere un prospetto che rappresenti il valore delle attività detenute. 

Quali sono gli adempimenti per chi detiene cripto-attività

Dal primo gennaio 2023 coloro che si trovano in possesso di cripto attività sono tenuti ai seguenti adempimenti annuali:

1.Versamento dell’imposta sostitutiva del 26% sull’eventuale plusvalenza imponibile e dell’imposta di bollo

Il termine ordinario per l’adempimento è il 30 giugno dell’anno successivo, nel caso di reddito da cripto-attività superiore a 2.000 euro si verserà l’imposta del 26%.

La legge di bilancio 2023 ha istituito anche l’imposta di bollo da pagare sullo 0,2% del valore delle cripto-attività al termine dell’anno oggetto di tassazione. Tale novità avendo impatto dal 2023 non interesserà i valori del 31/12/2022, il primo versamento dell’imposta di bollo avrà scadenza il 30/06/2024 sul valore delle attività detenute al 31/12/2023.

2. Dichiarazione del valore delle attività in possesso al 31 dicembre dell’anno precedente

Entro il 30 novembre dell’anno successivo va dichiarato il possesso di cripto attività mediante l’invio del quadro RW del Modello Redditi PF, coloro che hanno generato plusvalenze e minusvalenze oltre il limite fiscale di non imponibilità dovranno dichiarare anche il quadro RT.

Come sanare gli adempimenti degli anni pregressi

Rivoluzione fiscale per chi detiene cripto-attività, l’efficacia legislativa è dal 2023 ma il fisco ha pensato anche a chi deteneva attività in anni pregressi e non è in regola con le dichiarazioni fiscali, sarà possibile sanare la posizione trasmettendo le informazioni degli anni passati su appositi modelli che verranno comunicati dal Ministero. 

Le sanzioni sono pari al:

  • 0,5 % del controvalore in euro dell’investimento per dichiarare la sola detenzione di criptovalute e NFT che non hanno generato reddito negli anni pregressi;
  • 3,5 % aggiuntivo sul valore di reddito generato dalle attività in criptovalute e NFT.

Come affrancare il valore fiscale al 31/12/2022 delle cripto-attività

Nuovo reddito da tassare, nuova imposta, una sanatoria per gli anni pregressi ma non finisce qui.

Il fisco italiano tira l’occhio anche a coloro che vogliono adattare al valore di mercato del 31/12/2022 il loro stock di criptovalute e NFT, una soluzione valutabile per chi si trova con valori di acquisto di cripto-attività eccessivamente bassi e rischia di pagare un’imposta del 26% su un importo elevato.

Con la legge di bilancio 2023 è stata istituita la possibilità di adattare i nuovi valori versando un’imposta sostitutiva del 14% in un massimo di 3 rate annuali la prima con scadenza 30 giugno 2023.  

Cosa fare nel 2023 per gestire criptovalute e NFT

Il 2023 è un anno di novità per le criptovalute, è anche l’anno del cambiamento tra la disciplina fiscale in vigore fino al 31 dicembre 2022 e quella successiva.

Di seguito un breve elenco di cosa serve sapere per gestire le cripto attività nel 2023:

  1. Conoscere il valore delle criptovalute al 31/12/2022.
  2. Dichiarare la detenzione di criptovalute al 31/12/2022 entro il 30/11/2023.
  3. Nel caso di mancata dichiarazione in periodi pregressi, valutare la possibilità di regolarizzare gli anni non dichiarati sfruttando la sanatoria.
  4. Valutare la possibilità di rideterminare i valori delle cripto-attività al 31/12/2022 mediante l’affrancamento dei valori.

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