Hai da poco aperto un conto di trading (dopo aver letto il nostro approfondimento sui broker online) e la prima cosa che ti viene in mente è: adesso cosa faccio per non cadere nell’illegalità? La risposta è semplice: devi scegliere un regime fiscale adeguato.
Che regime fiscale devi scegliere per poter ottenere i maggiori vantaggi dalle proprie attività imprenditoriali?
Come investitore, presupponiamo, avrai l’obbiettivo di massimizzare il tuo profitto e pertanto devi fare attenzione al come funziona il mondo della fiscalità in Italia. Se risiedi fiscalmente in Italia, per i redditi diversi di natura finanziaria, avrai la possibilità di scegliere quale regime fiscale applicare alle tue operazioni.
I 2 regimi fiscali che possono fare al tuo caso sono i seguenti: il regime dichiarativo ed il regime di risparmio amministrato (o regime amministrato per gli amici), ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi.
Entrambi questi regimi sono regolati dalla normativa DLGS 461/97 e per entrambi l’aliquota fiscale è identica; le differenze sono da cercare nell’imponibile e nelle modalità con le quali la tassazioni viene applicata sugli investimenti effettuati durante il corso dell’anno.
Regime dichiarativo: vantaggi, quando sceglierlo, come funziona e quando diventa obbligatorio
Il regime dichiarativo è un regime fiscale che puoi scegliere in maniera opzionale nello stesso momento in cui apri un tuo conto di trading.
Il funzionamento del regime dichiarativo è il seguente se scegli di sottostare a tale regime fiscale hai l’onere di inerire all’interno della dichiarazione dei redditi tutti gli eventuali profitti derivanti dal trading e di versare in maniera autonoma quelle che sono le imposte dovute.
Dovrai riportare nella dichiarazione fiscale per la liquidazione della relativa imposta (che ti ricordo essere un’imposta sostitutiva del 26% come ti ho spiegato qui) tutte le plusvalenze che realizzi nel corso dello stesso anno solare, chiaramente al netto delle eventuali minusvalenze.
Puoi scegliere se cambiare da regime dichiarativo ad altro tipo di regime solo il 31/12 di ogni anno.
La legge italiana obbliga l’utilizzo di questo regime nei seguenti casi:
- Se la giacenza media di tutti i tuoi i depositi e conti correnti supera i 51.645,69 euro per almeno sette giorni consecutivi dovrai usare il regime dichiarativo per effettuare il calcolo di plusvalenze e minusvalenze relative a operazioni in valuta estera
- se il broker che utilizzi è fiscalmente residente all’estero. Come contribuente, in questo caso, avrai l’obbligo di compilare la dichiarazione dei redditi al fini dell’assolvimento dell’imposta IVAFE e del monitoraggio fiscale (lo stesso quadro RW che trovi qui). Avere un conto all’estero comporta sempre l’obbligo di dichiarazione, anche se questo non è movimentato è soltanto in perdita.
Regime di risparmio amministrato: come funziona e differenze con il regime dichiarativo.
L’altro regime che puoi utilizzare per la gestione dei redditi derivanti da operazioni finanziarie è il regime di risparmio amministrato. La particolarità di questo regime è quello di sollevare te contribuente da diversi obblighi attraverso l’intercessione di un sostituto d’imposta, ovvero un broker o una banca.
Quest’ultima figura provvederà a calcolare l’importo giornaliero di plusvalenze e minusvalenze collegate ai tuoi investimenti, provvedendo ad eseguire eventuali addebiti direttamente sull’apposito conto. In questo modo il contribuente è esonerato dagli adempimenti del caso.
Per quanto a primo colpo il regime di risparmio amministrato possa sembrare più conveniente, lo è soltanto a livello di tempistiche ed impegni invece che economico.
Le differenze tra regime di risparmio amministrato e regime dichiarativo sono tali da dare un certo vantaggio a quest’ultimo.
Nel regime dichiarativo tu devi presentare la dichiarazione dei redditi, devi pagare le imposte ed è obbligatorio dichiarare plusvalenze e minusvalenze generate durante il corso dell’anno solare.
Dopo 1 anno l’imposta sostitutiva è pari al 26% e, essendo un regime che fa capo al contribuente stesso, il cambio da valute estere e euro è quello ufficiale e non ci sono arrotondamenti di sorta.
Nel regime di risparmio amministrato, invece, dichiarazione dei redditi e versamento delle imposte spettano alla banca/broker mentre la dichiarazione delle plusvalenze e minusvalenze viene fatta a cadenza giornaliera.
Il vantaggio per il sostituto d’imposta è il poter usare un cambio più vantaggioso e poter arrotondare a propria discrezione.
Quali sono i vantaggi per il regime dichiarativo?
Ora che hai visto le differenze tra i due regimi i vantaggi del regime dichiarativo dovrebbero iniziare ad apparire più chiari.
In sostanza il regime dichiarativo ti permette di:
- inserire le minusvalenze all’interno del modello redditi PF per riportarle nei successivi quattro periodi d’imposta
- compensare le plusvalenze ottenute da un broker con le minusvalenze fino al quarto anno. In questo modo è possibile diminuire la pressione fiscale all’interno dello stesso periodo d’imposta.
- reinvestire i profitti delle plusvalenze effettuato durante il corso dell’anno solare poiché l’imposta sostitutiva si applica soltanto a fine anno.
- Usare un cambio di valute vantaggioso rispetto a quello operato da banche ed enti terzi
I vantaggi, insomma, sono palesi ed una volta vinta la pigrizia di dover armeggiare un po’ di più con il mondo della finanza il regime dichiarativo mostrerà chiari guadagni.
Come si fanno a compilare i quadri del Modello Redditi PF?
Adesso che dovresti aver capito perché scegliere il regime dichiarativo è la cosa giusta da fare non ti resta che dichiarare effettivamente il tuo conto trading o la tua attività finanziaria.
Come fare per farlo, però, è un po’ più complicato del previsto, specie perché il governo italiano non è esattamente noto per rendere le faccende burocratiche di facile comprensione (basta vedere come è gestito il modello 730).
La quantità di scartoffie dietro un conto di trading è enorme perché include dati come il cambio valutario dei giorni specifici in cui si fanno le transazioni, interesse e dividendi percepiti e così via.
Anche facendo poche operazioni al mese/anno avere un regime dichiarativo con questi mezzi diventa davvero ostico per chi vuole fare una compilazione dei redditi quanto più veritiera possibile.
Fortunatamente abbiamo un qualcosa che potrebbe fare al caso tuo: un servizio di elaborazione conto trading/attività finanziaria.
Cosa fa questo servizio?
Se tu invii al servizio l’estratto conto che viene fornito dal tuo broker alla fine dell’anno, noi ti restituiamo un facsimile dei quadri del modello redditi PF con tutte le informazioni riguardanti cosa inserire nella dichiarazione dei redditi.
Scegli sulla nostra pagina di educazione fiscale il servizio che fa al caso tuo, così che i nostri esperti possano elaborare il tuo report e rimandarti indietro dei quadri precompilati per il modello redditi PF.
Buonasera, quanto costa il servizio di compilazione del quadro per il regime dichiarativo di un cc trading ? Quotazione in €. Grazie
Buongiorno,
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Il costo varia in base alla capitalizzazione del conto.
Per un preventivo personalizzato non esiti a scriverci a edu.fiscale@alpha4all.it.
A presto,
Il team Elf Lab